Disco chiuse? Ci sono i party privati ed è far west senza regole

Ville in affitto per party privati, strutture non idonee a pieno regime con consolle e impianti improvvisati, feste last minute sotto il nome di “secret party” attivate all’ultimo momento grazie al tam tam social.

Il rave in Tuscia ha solo acceso un riflettore sull’illegalità dilagante in Italia, ma non vogliamo parlare di rave, perché ci sono sempre stati e con il settore del divertimento notturno non hanno nulla a che vedere, questo è un piccolo viaggio nell’illegalità dilagante che sta dando il colpo di grazia al settore del divertimento notturno.

La moda, se così possiamo chiamarla, è esplosa questa estate , complice anche il sistema non proprio chiaro o, se volete, borderline, delle regole che dovrebbero garantire divertimento in sicurezza.

Il dato di fatto è che le discoteche sono chiuse, ma i ragazzi che vogliono divertirsi non intendono fermarsi davanti a nulla e con essi anche un nutrito popolo di pseudo organizzatori senza scrupoli, spessissimo doppiolavoristi in nero che in barba a chi le regole le rispetta soffrendo per le chiusure, organizzano eventi ovunque sia possibile, va bene tutto da strutture adattate alla meno peggio a ville e appartamenti.

La scusa? Festa tra amici, cena musicale, quattro pizzette per salvare le apparenze e giù via di musica, senza siae, drink serviti senza le regole basilari, personale non assunto, insomma, un vero e proprio far west.

Il fenomeno sta esplodendo in tutta la sua drammatica realtà e rischia di diventare la regola per la prossima stagione invernale se chi di dovere come il SILB e le autorità competenti non intervengono duramente.

La stragrande maggioranza dei promoter e degli imprenditori italiani ha aderito favorevolmente alla campagna vaccinale, anche promuovendola, per questo motivo la decisione di non riaprire le discoteche in sicurezza nella stagione estiva ha profondamente deluso gli operatori di un settore che per numeri e fatturato può tranquillamente chiamarsi industria.

C’è chi ha adeguato, con assoluta fiducia, le proprie strutture ritrovandosi un pugno di mosche in mano, mentre molti sono ancora fiduciosi su un allentamento delle misure restrittive anche alla luce dell’avanzare degli italiani ormai immunizzati e titolari di green pass.

I locali possono garantire la totale sicurezza del divertimento, anche riducendo la propria capienza a seconda delle normative.

Le discoteche possono non solo controllare il pubblico tramite l’accesso con green pass, ma anche tracciarlo, mettendo in atto una serie di protocolli di sicurezza che sono totalmente sconosciuti a coloro che improvvisano eventi a danno di un settore ormai arrivato allo stremo.

LE PROPOSTE PER RIAPRIRE IN SICUREZZA :

Accesso con green pass e utilizzo dei dispositivi di sicurezza

Tracciabilità degli avventori

Ripartenza di un gettito fiscale importante , siae etc

Ritorno al lavoro del personale

Ripartenza di un indotto economico tra fornitori e servizi

Sarà possibile ripartire con questo forte senso di responsabilità e sicurezza?

O assisteremo nei prossimi mesi al proliferare di feste “casalinghe” in ville o strutture varie in barba a regole ma soprattutto a chi da oltre un anno è senza lavoro?